Elezioni, vince il centro-destra: quale futuro per la scuola?

Oramai si può dire che i risultati delle elezioni politiche di ieri siano attendibili: il centrodestra vince e Fratelli d’Italia (intorno al 26%) è il primo partito. Sarà dunque la sua leader Giorgia Meloni ad essere incaricata di formare il nuovo governo. È prematuro fare delle ipotesi sul nome del futuro Ministro, ma si può comunque ripartire dal programma che Fratelli d’Italia ha reso noto prima delle votazioni.

  • Contrasto alla dispersione scolastica.
  • Aggiornamento dei programmi scolastici, tutela delle materie classiche e potenziamento dell’insegnamento delle materie scientifiche in tutti gli istituti, a partire dalla matematica.
  • Raggiungimento dell’obiettivo della piena padronanza della lingua inglese per tutti gli studenti, anche incentivando lo svolgimento di una parte del percorso di formazione all’estero.
  • Valorizzazione degli Istituti tecnici e riforma dei Percorsi trasversali per le competenze e l’orientamento (Pcto).
  • Ripristinare gli indirizzi di studio abilitanti al lavoro.
  • Istituzione del liceo del Made in Italy. Intervento straordinario sull’edilizia scolastica, per scuole sicure, moderne ed ecosostenibili.
  • Più sport nelle scuole, con nuovi impianti, piscine e palestre.
  • Piena e completa possibilità di acquisto e utilizzo dei libri di testo in formato elettronico per diminuire il costo sostenuto dalle famiglie.
  • Ridurre di un anno il percorso di studio scolastico, a parità di monte ore totale, per consentire ai giovani italiani di diplomarsi a 17-18 anni.
  • Favorire la formazione di tecnici specializzati.
  • Tutela delle scuole paritarie e libertà di scelta educativa delle famiglie, anche attraverso l’introduzione di voucher da poter spendere liberamente nelle diverse strutture scolastiche.
  • Contrasto al precariato storico e alla discontinuità didattica.
  • Aggiornamento continuo per gli insegnanti.
  • Progressivo allineamento degli stipendi del corpo docente alla media europea.
  • Affermare il principio che la formazione si svolge principalmente in aula e che i compiti a casa devono essere gestiti con misura e buonsenso.
  • Collaborazione tra privati, enti locali, scuole e università per garantire agli studenti spazi adeguati dove poter studiare fuori dall’orario scolastico.

Tra i punti che colpiscono c’è ad esempio la riduzione del percorso di studio scolastico di un anno, portando gli istituti superiori a 4 anni. Questo proposito porterebbe a nostro parere ad un impoverimento della formazione liceale e tecnica, a alla perdita di parecchi posti di lavoro tra il personale scolastico.

Un altro punto che emerge dal programma è la Tutela delle scuole paritarie e libertà di scelta educativa delle famiglie, anche attraverso l’introduzione di voucher da poter spendere liberamente nelle diverse strutture scolastiche. Il centro destra preferisce evidentemente incentivare le scuole private, invece di concentrare le risorse nella scuola statale, che ne ha tanto bisogno, e che è l’unica in grado di impartire un’istruzione libera e di qualità.

Si riconferma l’aggiornamento continuo per gli insegnanti, non si sa se all’interno dell’orario di servizio o retribuito, oppure, sulla scia della legge voluta da Bianchi, incentivato una tantum dopo anni e anni di corsi.

Infine per Fratelli d’Italia vanno gestiti meglio i compiti a casa per gli alunni, affermando il principio che la didattica si svolge soprattutto in aula: sempre meno rielaborazione e acquisizione attraverso lo studio domestico, quindi.

Con queste premesse c’è da stare poco allegri, nonostante le promesse di un allineamento dei nostri stipendi con quelli dei colleghi europei e di nuovi impianti sportivi con piscine e palestre.