Reclutamento docenti: come avverranno le immissioni in ruolo il prossimo anno scolastico?

Anche quest’anno si ripropone l’annoso problema dell’assunzione dei docenti, ancora irrisolto, e il ministro si appresta a varare altri interventi straordinari per provare a garantire l’avvio del prossimo anno scolastico. La situazione non è ancora chiara, tuttavia si possono fare delle ipotesi sulla base degli elementi in nostro possesso.

Con il PNRR presentato dal precedente Governo Draghi, l’Italia si era impegnata a modificare il sistema di formazione reclutamento in maniera strutturale, ma siamo ben lontani dall’obiettivo concordato con l’Europa di poter assumere 70.000 docenti entro il 2024 perché, banalmente, mancano le graduatorie per effettuare le assunzioni e i concorsi hanno tempi biblici per il loro svolgimento.

Per questo motivo l’attuale Ministro sta predisponendo un ennesimo decreto di emergenza, che non risolverà la questione, ma sarà al contrario un ulteriore rattoppo.

I contenuti presenti nella bozza di questo decreto sono:

  • La proroga anche per l’a.s. 2023/24 delle assunzioni di docenti con specializzazione sul sostegno effettuate sulla base della I fascia GPS
  • La possibilità per tutti i docenti non specializzati con almeno 3 anni di servizio su posti di sostegno di poter accedere direttamente ai corsi TFA prescindendo dal vincolo del possesso dell’abilitazione
  • La rimozione della norma che prevede la cancellazione da tutte le graduatorie per chi venisse assunto a tempo indeterminato.

Si nota subito che il decreto in questione si concentra in modo particolare sui docenti di sostegno che rappresentano ormai la quasi la metà delle nomine a tempo determinato. Infatti, con questa norma, tutti i docenti che si sono specializzati o che lo faranno entro il 30 giugno potranno ricevere una nomina a tempo determinato propedeutica all’immissione in ruolo che verrà formalizzata una volta superato il periodo di formazione e prova il 1° settembre 2024.

La norma in questione prevede una novità rispetto al passato in quanto oltre alla possibilità di essere nominati nella provincia di appartenenza, anche per questi docenti sarà prevista la così detta call veloce che consentirà loro di richiedere l’inserimento in coda ad altre province per poter accedere al ruolo più velocemente.

Molto attesa e auspicata è anche l’eliminazione del requisito dell’abilitazione per poter accedere direttamente ai corsi di specializzazione TFA. Attenzione però, questo non significa che tutti i docenti con almeno 3 anni di servizio su posti di sostegno (II fascia GPS sostegno) potranno beneficiare di questa possibilità.

 La norma prevede infatti una quota stabilita e riservata a tale categoria di docenti; pertanto, per essere veramente efficace, è assolutamente necessario che le università chiamate ad organizzare questi corsi si attivino in maniera tale da aumentare sensibilmente il numero di posti disponibili altrimenti anche questa norma, come tante altre, si rivelerà un fiasco completo.

Per quanto concerne la norma sulla cancellazione da tutte le graduatorie per i neo immessi in ruolo, si tratta di una sorta di presa d’atto di una regola inutile e dannosa. Nulla impediva infatti ai docenti nominati in ruolo, una volta cancellati, di reinserirsi nelle GPS e di aggirare quindi l’ostacolo.

Si preannuncia inoltre un ulteriore concorso riservato ai docenti con almeno 3 anni di servizio negli ultimi 5 o in possesso dei 24 CFU conseguiti entro il mese di ottobre 2022.

Questa procedura dovrebbe essere espletata nel periodo estivo, in modo da poter effettuare le nomine in tempo utile per l’avvio del prossimo anno scolastico. Sulla scorta dell’esperienza del concorso straordinario bis, sorge spontaneo il dubbio che queste tempistiche possano essere rispettate, ma occorre aspettare un testo ufficiale per poter commentare e analizzare meglio le procedure previste per questo nuovo concorso straordinario.